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Chi decide della nobiltà della musica? Pregiudizi d'accademia ci hanno spinto a credere che esista una musica "alta e pura" e una sorella minore, un po' meno pura, e fors'anche un po' più bassa: la musica d'uso, destinata unicamente, almeno in apparenza, a intrattenerci a pranzo o in discoteca; una Cenerentola al servizio di matrimoni, funerali, teatro, cinema, televisione, e quant'altro oggi, dai videogame alle suonerie, si serve appunto della musica. Legata al bisogno economico, al compromesso per guadagnarsi da vivere, la musica d'uso sembrerebbe solo il prodotto di un bieco commercio. Ma siamo sicuri che sia proprio così? La storia della musica, della musica d'uso, ci rivela una realtà assai diversa. Dai greci a Shakespeare, dall'opera alla musica da film, senza trascurare gli aspetti tecnici della musica d'oggi (il suono analogico e il digitale, i diversi sistemi stereo e dolby surround nelle nostre case e nei nostri cinema), un libro per scoprire che la musica non ha e non ha mai avuto limiti o frontiere.